Il tessitore

il tessitore cover

L'album

Crediti


Il tessitore

La collaborazione tra Giovanni Peli e Emanuele Maniscalco

released July 22, 2020

Emanuele Maniscalco, batteria e pianoforte
Giovanni Peli, testo e voce

Prodotto da Emanuele Maniscalco, luglio 2020, Brescia

Il musicista Emanuele Maniscalco e l’autore Giovanni Peli presentano l’esito della loro collaborazione, un intreccio di più stili musicali e letterari, strettamente legato ai temi del lavoro, del rapporto padre/figlio, della pandemia. Ma non sarebbe giusto imbrigliare questo percorso, che porta in sé aspetti di “opera aperta”. Un esempio di come “tessuti” e “vissuti” artistici molto diversi si possano compenetrare. Il tessitore è un testo nato su suggestione del disco per batteria e pianoforte di Emanuele Maniscalco Væver. “Væver” in danese significa appunto “tessitore”. I brani di questo disco strumentale di jazz contemporaneo, in cui Maniscalco suona, salvo rarissime eccezioni, la batteria e il pianoforte contemporaneamente, disco pubblicato durante il lockdown, sono intitolati con le date di nascita e morte degli imperatori romani, escludendo Nerone, a significare un lasso temporale preso come emblema della sottomissione di uomini da parte di altri uomini, e come questa situazione perduri anche nel contesto economico e politico contemporaneo, nonostante, almeno in Occidente, la democrazia sia il sistema politico largamente adottato. La produzione sonora, sempre ad opera di Maniscalco, è essenziale, coerente con l’idea di un materiale artistico povero e scarno da un lato, e intimo, domestico dall’altro: come ad accogliere l’ascoltatore in un ambiente a misura d’uomo, nella (forse illusoria) dimensione pura e naturale in cui ognuno può immergersi nei propri nascosti sogni e incubi.

 

Testo:

 

Soddisfare esigenze materiali basilari

 

la necessità

 

coprirsi

difendersi

coprirsi

 

difendersi

difendersi

velocizzare il lavoro

 

viviamo di sbalzi di temperatura

eventi d’amore

tempeste

l’epidemia parla di noi

 

l’uomo costruisce macchinari sempre più complessi

restiamo attaccati coi fili

le macchine condizionano e determinano la vita

restiamo attaccati coi fili

in terapia intensiva

per sopravvivere per cercare il colpo di grazia che guarisce

la necessità

difendersi

difendersi

velocizzare il lavoro

difendersi dalle bestie dalle malattie e dalle teste di cazzo

costruivano telai molto semplici

poco più di un’intelaiatura rettangolare in bastoni o pali di legno

la tensione dei fili di ordito

era ottenuta tramite pesi in argilla o pietra

 

quando si comincia si è nuovi e semplici

tu sei nuovo qui nel mio letto

parlo dell’inizio di tutto

tu sei di nuovo qui nel mio letto

hai cominciato prima che cominciasse tutto

prima dell’epidemia

prima di noi

dell’umanità

la manodopera era fornita dagli schiavi

la loro dolcezza come la tua

 

poi l’oriente

sopra ogni cosa l’oriente

in sicilia gli arabi portarono la produzione e la manifattura della seta

come la tua pelle la nostra pelle ordita ad arte

ah l’oriente della tua pelle

 

ma tu in aereo papà sei volato via anche se avevi paura

erano anni in cui si andava dappertutto

sei volato in oriente e poi ancora più ad oriente

finché non c’era più giro da girare

tutto il filato se ne è andato via così

srotolato

per l’italia si andava a dire che l’italia

a lavorare a lavorare duro a collaudare in australia e in argentina

e quella volta che dovevo nascere

quella volta che io dovevo nascere

ci sei stato due mesi ma è stata come una vacanza

amore mio papà che non sei più tu

ma ne valeva la pena allora di australiare di argentinare così tanto?

lo so io che non sei più tu non riesco a prenderti in braccio

e anche se ci riuscissi vedi le prove che i popoli devono sopportare?

non devi uscire papà la spesa te la faccio io

le guerre le epidemie non uscire mai di casa mai

ci penso io papà

raso damasco broccato velluto

ambulanze elicotteri hai saputo?

il ragno tesse la tela alla fine dell’impero

il ragno sceglie i filati

nascevo io in quegli anni nascevo con la tua assenza nel sangue

invece c’eri più dolce di tutti più dolce

come un padre non sarebbe stato mai più

per me soprattutto e per nessuno mai

 

fino a quando?

finché ci saranno schiavi

fino a quando?

finché tu mi ami

nella lista lasci sempre fuori qualcosa

hai lasciato fuori nerone!

e io proprio di nerone voglio parlare quello del film sai?

ma quest’opera non è la solita opera citazionistica

non è il solito revival delle avanguardie

no?

il film l’avrai visto tutti l’hanno visto!

io ti ordino…

io ti ordino di amarmi!

 

raso, damasco, broccato, velluto

ambulanze elicotteri hai saputo?

ricordare il famoso mantello conservato a vienna

ricordare che con il crollo dell’impero romano

raggiunge un alto livello tecnico

importazione ed esportazione

disegni complessi

disegni complessi

la trama vedi come andiamo da A a B eccetera eccetera?

dai andiamo

andiamo insieme

andiamo da quando cominci a lavorare

a quando non riesci più a camminare

passando per le donne di ogni giovinezza

e gli uomini coi petti larghi e le carezze

e i baci profondi tutto questo

tra A e B

fino all’epidemia

a guardare i gatti dalla finestra

perché non si può uscire in mezzo a loro

permettendo l’esecuzione di disegni molto complessi

con il lavoro di un solo tessitore

milano vicenza bologna firenze

con disegni complessi e aggiunte d’oro e argento

si meccanicizza e razionalizza

con disegni complessi e aggiunte d’oro e argento

eh si monetizza oh come si monetizza

il ragno tesse alla fine dell’impero

dove una scheda perforata comanda il movimento dei licci

permettendo l’esecuzione di disegni molto complessi

con il lavoro di un solo tessitore

 

indispensabile è avere del filato fibra tessile ritorta a formare un filo

milano vicenza bologna firenze

queste cosa sono carezze?

arte della lana arte della seta arte dei tintori

uno degli artefici

cosa sono queste carezze?

per diventare uno degli artefici

per diventare uno degli artefici della rivoluzione industriale

preparazione dell’ordito sull’orditoio

apertura del passo

finissaggio finitura del tessuto eventuali cimatura garzatura calandratura follatura

orlatura legatura delle frange

man mano che il lavoro procede srotolamento dell’ordito

e arrotolamento del tessuto fatto

nel sogno papà eri tu eri tu davvero tutto

ma eri arrotolato e srotolato

che ridere!

eri tu nell’incubo e ora non sei più tu!

 

viene utilizzato per brevi metraggi di campionature questo orditoio offre il vantaggio che da 16 rocche si possa ricavarne una nota d’ordito più o meno complessa con un alto numero di fili di fondo

la ripresa dei commerci

restiamo attaccati coi fili come i ragni

le rocche me le ricordo al capannone e i bigoli

io saltavo sopra i sacchi pieni di bigoli

erano morbidi come la tue pelle d’oriente

e come la dolcezza di un dolce papà d’oriente

perché così deve essere la storia di ognuno

irripetibile

mai narrabile mai trasferibile

 

inutile affannarci amore non siamo la stessa persona

per questo insisti a venirmi dentro

così è

sposami figliami disseccami unguentami

improvvisa!

fai il test ti accompagno io in farmacia sarò sempre con te

qualunque cosa tu decida io ci sono eccetera eccetera

i mercatanti sentirsi vivo arte della lana arte della seta arte dei tintori

i mercatanti gente da sputarci sopra

eppure oggi sono tutti mercatanti

vogliono venderci il tampone da spedire in laboratorio

oggi sono tutti mercatanti

della loro immagine del loro benessere fino a quando?

fino alla prossima guerra alla prossima epidemia

le guerre sono cose d’altri tempi

cose che noi occidentali non riusciamo più a fare bene

siamo in europa baby

il ragno tesse dalla fine dell’impero

 

decidetevi perché ho qui pronta una bella epidemia

le rocche al capannone me le ricordo le ragazze

sedute su quelle strane macchine avevano belle gambe

erano come nei film le donne con le calze

e poi oddio le autoreggenti

navetta o spoletta volante inserisce il filo di trama nel passo

per prima cosa semplicità direi

semplicità fra di noi

cimatura garzatura calandratura follatura

o non ti riconosco più

per prima cosa direi che bisogna avere del filato

e del fiato

tempiale asticella di misura regolabile munita di dentini alle estremità serve ad impedire il ritiro del tessuto durante la lavorazione

raso damasco broccato velluto

vengono prodotti tessuti preziosi

raso damasco broccato velluto

materiale finissimo

bisogna avere del fiato e del filato

materiale finissimo lucido e resistente

arte della lana arte della seta arte dei tintori

 

l’origine di tutto sta nel nostro cuore?

no l’origine di tutto sta nell’epidemia

nello svelamento del nostro non sapere

lo svellimento del nostro sapere

è così amore che siamo arrivati al nostro non volere

possiamo ancora toccarci finché siamo vivi

ma non possiamo più volere capisci?

ci toccheremo al di là della terapia intensiva

oh sì la casa il mare poi il mare un giorno crollerà sai?

e saremo pronti a non essere più nessuno

il mio pensiero sarà il tuo e tu giustamente ci soffierai sopra

sai le candeline quando non vogliono spegnersi e noi invece insistiamo?

va bene perché il bimbo ride

va bene perché papà tuo ride

poi restano a fumare come il fumo dalla lavanderia dell’obitorio

è tutto finito il bacio che hai dato non c’è più

l’hai nominato ed è sparito

meglio tornare a toccare ciò che ci serve per lavorare

lavorare duro come alla fine dell’impero

oh la dolcezza degli schiavi

verghe di incrocio due asticelle legate

che mantengono l’incrocio dell’ordito

e quindi l’esatta sequenza dei fili

durante il montaggio dell’ordito

l’arte dei mercatanti

ma la sciagura è ben più antica

dice dall’impero romano

il ragno tesse alla fine dell’impero

dalla fine della pace di augusto

ma no ancora prima

ancora prima

prima di mio papà

prima di noi due

di noi

 

 

Cerca nel sito

Fede

LIMPIDO, COSì ATTESO

NON TROVO LE COSE

DI BUONO HA SOLO LA FEROCIA

Sterminate

Distanza

Berlino

ó
© 2024 Giovanni Peli | Foto di Paolo Piccoli